jueves, 22 de julio de 2010

Ricardo Asensio

























































RICARDO ASENSIO nato a Valencia (SPAGNA) nel 1949. Artisticamente si è formato lavorando nella città di ROMA, BARCELONA e VALENCIA, conseguendo numerosi premi in importanti e prestigiosi concorsi Internazionali di pittura, collettive ed esposizioni personali, per citarne alcuni: nel 1979 finalista per la pittura alla Accademia di Spagna in ROMA, 1981 Premio "Villa Alessandra", selezionato per i suoi di ritratti...

Nel resto del mondo: Menzione d'Onore al Salone d'Inverno di NEW YORK, Menzione d'Onore al Museo delle Americhe in FLORIDA...

Prestigioso ritrattista di intellettuali e personaggi illustri, è un artista impegnato continuamente nella innovazione della pittura. La sua opera inizia in un primo momento nella rappresentazione nettamente figurativa, concentrata nella figurazione di personalità dello spettacolo, della cultura e della politica, esprimendosi anche nei paesaggi raggiungendo una perfezione pittorica pari alla fotografia, utilizzando semplicemente i suoi colori ad olio e pastelli sapientemente mescolati dando forza nelle sobrie tonalità delle sue composizioni a tutto tondo. Coerente nella sua opera e con una tecnica che lo identifica e lo distacca dal panorama internazionale. Famosissimi i ritratti di personaggi come il Premio Nobel Camilo José Cela, lo scrittore drammaturgo Antonio Buero Vallejo, la Principessa Beatrice d´Orleans, Marisa di Borbon, le attrici Virna Lisi e Dalila Di Lazzaro, Kim Novak, Faye Dunaway, Brooke Shields ...

Le sue opere sono visibili in musei d'arte contemporanea, collezioni private e pubbliche in Spagna, Francia, Germania e nel resto dell'Europa come anche negli Stati Uniti e sud America.

"Premio Controvento" ROMA, 1982. "Medaglia al Merito" Trofeo Internazionale "Medusa Aurea" ROMA, 1996. Premio "Villa Serravalle", FIRENZE 1997. "Gran Collare D´Argento" Palinuro nel mondo. Premio "Antiqua Firenze" e il "Oscar de la Cultura", 2001, FIRENZE. "Gran Premio Italia", 2003. Premio "La Dea Alata" FIRENZE, 2003. "Medaglia d´Oro" Trofeo "Medusa Aurea" XXVI edizione, ROMA, 2003 Accademia Internazionale D´Arte Moderna. "Gran Premio Maremma" Copa Costa D´Argento della Toscana. "Gran Premio Città di FIRENZE" 2003 Accademia "Il Marzocco". 1º Premio "Costa Toscana" IV Bienale d´Italia. 1ºPremio "Europa" 2004 TORINO. 1º Premio S. Ambrogio D´Oro 2004 ,MILANO. Gran Collare Accademico, ROMA 2004. Gran Premio Europa Art "Mediolanum" 2005, MILANO. Premio Canova " Medaglia d´Oro " Accademia Universale Antonio Canova. 1ºPremio Concorso Internazionale d'Arte "Sprigiona la Fantasia" TORINO, 2005. Oscar delle Arti, Accademico ad Honorem per l'Ordine "Michelangelo Buonarroti" Accademia Internazionale SANTARITA, TORINO. 1º Premio "Festival Hans Christian Andersen" in suo Bicentenario, COPENHAGEN (Denmark), Premio "Donatello 2006", Premio "La Dea Alata " 2006, FIRENZE (Italia), Premio "Coppa Mundis", ITALIA. Premio "Rembrandt 2006", per il 400° anniversario della nascita del pittore olandese.

"Premio SEVER a la carrera", Centro Culturale Internazionale D´Arte Sever, MILANO. Coppa Accademia "Artista anno 2007" Accademia Severiade, MILANO. Premio alla Cultura "Omaggio a Giosuè Carducci" nel centenario. 2007 Centro Molisano La Conca, ROMA. Grand Prix International "URBS MUNDI" 2008. Targa Sever D´Oro 2009, Centro Culturale Internazionale D´Arte Sever, MILANO. Premio Internazionale NOBEL dell´Arte 2009, MILANO. Premio "Leonardo Da Vinci" 2009, "Premio Universale" 2009 , FIRENZE.

* Académique de Mérite dell´Accademia Italiana "Gli Etruschi".
* Accademico per la Accademia Internazionale "Il Marzocco", FIRENZE.
* Accademico ad Honorem per l'Ordine "Michelangelo Buonarroti" Accademia Internazionale "Santarita", TORINO.
* Accademico per la Accademia Internazionale "Greci Marino". Accademico di Verbania.
* Accademico della Accademia Universale "Antonio Canova". ITALIA

Giovanni Boldini









Giovanni Boldini



Giovanni Boldini (Ferrara, 31 dicembre 1842 – Parigi, 11 gennaio 1931) è stato un pittore italiano.


Nasce, ottavo di tredici figli, da Antonio e Benvenuta Caleffi. Antonio Boldini, nativo di Spoleto, era pittore di matrice purista, allievo di Tommaso Minardi (1787 - 1871), e restauratore; si dice che, dotato di notevole tecnica, eseguisse buone copie di opere di Raffaello e di vedutisti veneziani; dal padre, Zanin riceve, giovanissimo, i primi insegnamenti di disegno.

A Ferrara frequenta dal 1858 i corsi di pittura di Girolamo Domenichini (1813 – 1891), che col padre Gaetano fu autore degli affreschi accademici nel locale Teatro, e di Giovanni Pagliarini (1809 – 1878), tenuti nel Palazzo dei Diamanti e naturalmente ha modo di conoscere bene i grandi quattrocentisti ferraresi, oltre a Dosso Dossi e al Parmigianino.

La sua prima opera nota è Il cortile della casa paterna, un olio datato al 1855; seguono, datati alla fine degli anni Cinquanta, il suo Autoritratto a sedici anni e i ritratti del fratello Francesco, di Maria Angelini e di Vittore Carletti.

Nel 1862 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Firenze, allievo di Stefano Ussi (1822 - 1901) e del cavalier Enrico Pollastrini (1817 - 1876). Frequenta il noto ritrovo degli artisti fiorentini, il Caffè Michelangelo, dove conosce Giovanni Fattori, Odoardo Borrani, Telemaco Signorini, Cristiano Banti, del quale è ospite nelle sue ville di Montorsoli e di Montemurlo, e Michele Gordigiani (1830 - 1909) e già manifesta il proprio interesse, che non abbandonerà mai, per i salotti eleganti dell'aristocrazia e dell'alta borghesia: spesso ospite degli inglesi Falconer, decora con tempera stesa a secco, dal 1867 al 1870, le pareti di una saletta della loro villa pistoiese "La Falconiera": la villa sarà acquistata nel 1938 dalla vedova del pittore e custodisce tuttora un centinaio di sue opere e di suoi cimeli.

Nel 1866 va a Napoli col Banti, che ritrae più volte, nel 1867 compie un viaggio in Francia con i Falconer: a Montecarlo dipinge il Generale spagnolo - "una delle cose migliori della mia gioventù", dirà - a Parigi visita l'Esposizione Universale e conosce Edgar Degas, Alfred Sisley e Édouard Manet.

Si stabilisce a Londra nel 1870, invitato da William Cornwallis - West, conosciuto a Firenze, che gli mette a dispozione uno studio nel centro della città, frequentato dall'alta società ma alla fine dell'anno è nuovamente a Firenze.

Nell'ottobre del 1871 si stabilisce stabilmente a Parigi aprendo uno studio nell'avenue Frochol e poi a place Pigalle dove risiede con la modella Berthe. Lavora per il più importante mercante d'arte parigino, Goupil, per il quale operano già pittori di grande successo come Mariano Fortuny ed Ernest Meissonier, oltre agli italiani Giuseppe Palizzi e Giuseppe De Nittis. Dipinge una serie di quadri di genere, d'ambiente settecentesco, allora molto in voga.

Nel 1874 espone con successo al Salon di Parigi Le Lavandaie. Termina la relazione con Berthe e inizia quella con la contessa Gabrielle de Rasty della quale espone un ritratto al Salon del 1875; a maggio torna brevemente a Ferrara a causa della morte della madre. Nel 1876 viaggia in Germania, dove conosce e ritrae il grande pittore Adolph von Menzel mentre in Olanda ha modo di apprezzare le opere di Frans Hals.

Ormai è affermato e richiestissimo dal cosiddetto bel mondo: nel 1886 ritrae una prima volta Giuseppe Verdi su tela - gli donerà il ritratto sette anni dopo a Milano - ma, non soddisfatto dell'esito, lo ritrae nuovamente il 9 aprile 1886, utilizzando il pastello su carta, in sole cinque ore. Il pittore lo tenne per sé, presentandolo all'Esposizione di Parigi del 1889 e nel 1897 alla I Biennale di Venezia, donandolo infine alla Galleria d'Arte Moderna di Roma nel 1918.

Il 5 febbraio 1887 assiste nel Teatro alla Scala di Milano alla prima dell'Otello di Verdi, ricevendone il dono lo spartito. Nel 1889 è nominato commissario della sezione italiana all'Esposizione Universale di Parigi, esponendovi tre suoi ritratti, tra i quali il noto Ritratto di Emiliana Concha de Ossa, nipote dell'ambasciatore cileno presso il Vaticano Luis Subercaseuse.

Alla conoscenza dell'opera dello svedese Anders Zorn si vuole far risalire la scelta del Boldini di aumentare il formato delle sue tele a partire dagli anni Novanta. Nel 1892 torna in Italia, a Montorsoli, ospite del Banti, per soddisfare la richiesta del Museo degli Uffizi di un suo Autoritratto, che esegue in cambio di una copia del busto berniniano del Cardinale de' Medici. Torna a Parigi dove per un anno dà lezioni di pittura alla giovane e ricca americana Ruth Sterling.

Nella primavera del 1900 è ospite a Palermo della famiglia Florio, per eseguire il ritratto di donna Franca, il cui esito non soddisfà il marito Ignazio a causa dell'ampia scollatura e delle gambe scoperte poco sotto il ginocchio. Modificato, il ritratto, dopo il dissesto finanziario dei Florio, fu acquistato nel 1928 dal barone Rothschild per l'enorme somma di un milione di lire. Rubato dagli occupanti nazisti a Parigi, il dipinto subì in Germania gravi danni tanto che fu necessario tagliarlo nella parte inferiore.

Nel 1904 chiede in sposa Alaide Banti, figlia dell'amico pittore Cristiano, ma il matrimonio sfuma e a Parigi Boldini avvia una relazione con la signora de Joss de Couchy.

Con l'inizio della guerra, nel 1914 si trasferisce a Nizza con la nuova modella Lina fino al 1918; l'anno dopo è insignito dal governo francese della Legione d'onore. Ormai malato, la vista indebolita, nel 1926 conosce la giovane giornalista Emilia Cardona, che sposa il 29 ottobre 1929. Muore a Parigi l'11 gennaio 1931; la sua salma è tumulata accanto ai genitori nel cimitero della Certosa di Ferrara.


viernes, 26 de junio de 2009

Sardegna



« La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso. »


La Sardegna (in sardo Sardigna, Sardinnia, Saldigna o Sardinna; in catalano: Sardenya) è un'isola e una regione autonoma a statuto speciale facente parte della Repubblica Italiana.

Ben conosciuta nell'antichità sia dai Fenici che dai Greci, fu da questi ultimi chiamata Hyknusa o Ichnussa (Ιχνουσσα), o ancora "Sandalyon", forse per la somiglianza di un'impronta di un piede; per i Latini invece era conosciuta come Sardinia.

L'origine del nome Sardegna da alcuni studiosi è stato attribuito ai Shardana, una popolazione di navigatori-guerrieri provenienti dal Mediterraneo orientale e che secondo recenti teorie potrebbe essere identificata con le popolazioni sardo-nuragiche.

Lo Statuto Speciale, sancito nella Costituzione della Repubblica italiana del 1948, garantisce alle Istituzioni sarde una larga autonomia amministrativa e culturale, l'Isola è infatti depositaria di una millenaria cultura, con singolari peculiarità etniche e linguistiche.

Nonostante l'accentuata insularità, la posizione strategica al centro del Mar Mediterraneo ha favorito nel tempo l'interesse delle antiche potenze coloniali, favorendo rapporti commerciali e culturali, ma anche un succedersi di varie dominazioni che non hanno comunque impedito ai sardi di conservare le loro antiche tradizioni e la loro identità storica.

In epoca moderna, molti viaggiatori e scrittori hanno esaltato nelle loro opere la bellezza dell'Isola, immersa in un ambiente in gran parte incontaminato, che ospita un paesaggio botanico e faunistico con specie uniche, nel quale si trovano poi le vestigia della misteriosa civiltà nuragica.

Lo scrittore inglese David Herbert Lawrence, nel suo breve viaggio nell'isola, scriveva meravigliato nel suo diario di viaggio:

« Questa terra non assomiglia ad alcun altro luogo. La Sardegna è un'altra cosa: incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. È come la libertà stessa. »
(David Herbert Lawrence, da Mare e Sardegna, 1921)


Situata strategicamente al centro del mar Mediterraneo occidentale, la Sardegna fu sin dagli albori della civiltà umana un attracco obbligato per quanti navigavano da una sponda all'altra del Mar Mediterraneo in cerca di materie prime e di nuovi sbocchi commerciali.

Il suo territorio, ricco di boschi, di acque e di importanti minerali, fu luogo di insediamenti importanti, e gli approdi naturali lungo le sue coste si rivelarono essenziali per le navi che transitavano su rotte dirette verso altri porti.

Fu così che nella sua storia millenaria ha saputo trarre vantaggio sia dal proprio isolamento - che ha consentito lo svilupparsi della civiltà nuragica - sia dalla propria posizione strategica, ostacolo invalicabile nella rete degli antichi percorsi. Nel suo antico bagaglio storico si trovano abbondanti le testimonianze delle culture indigene, disseminate dappertutto lungo l'intera Isola, ma anche gli influssi e le presenze delle maggiori potenze coloniali antiche. Uno dei siti più importanti di questa civiltà è la reggia nuragica di Su Nuraxi presso Barumini, classificata dall'Unesco come patrimonio mondiale dell'umanità.

Secondo una generica teoria dell'archeologo Giovanni Lilliu, la storia della Sardegna è caratterizzata da ciò che egli definisce "la costante resistenziale sarda", e cioè la lotta millenaria condotta dai sardi contro gli invasori.